Cenni storici

LANDOLFO DA MONTELONGO

Seflà , e depredarono ciò , che loro capitò alle mani , facendo gravi danni a quei Terrazzani. Andò pofcia anche Diepoldo con Guglielmo Conte di Caferta a danneggiare i poderi de'Capuani, e fatto prigioniere nella fcaramuccia Riccardo Conte di Celano, che dalla Città ufcito per combattervi, fi era loro fatto incontro, alla Rocca di Arce il menarono.

Era in quello mentre il Re Tancredi partito da Palermo , e valicato il Faro , paflando con fue raafnade di foldati in Puglia, fottopofe al fuo dominio tutta quella Provincia: e lafciato fuo Capitano Riccardo Conte di Calvi , ch' era già venuto alla fua ubbidienza , ritornò addietro in Sicilia. Andò il Conte dopo la partita del Re a campeggiare San Germano: ma il Decano Adenulfo fi difefe sl francamente , che gli fu di meflieri , veggendo di non potere efpugnarlo, torli da quelP imprefa , avendo sl bene danneggiato afpramente molte Caflella del patrimonio di San Benedetto . Dopo la qual cofa l'Imperadore Arrigo rimandò in Italia l'Abate Roflredo col Conte Bertoldo, e buona mano di foldati Tedefchi, avendo I' Abate lafciati in Alemagna per oflaggi Gregorio fuo confobrino, e molti altri fuoi familiari; Maeflèndo mefliere al Conte Bertoldo di rimanere in Lombardia per alcuni altri aflari di Cefare^ diede la fua gente all'Abate, il quale, paflàndo nel Reame , fi congiunfe col Decano, e prefero finitamente la Terra di Atino , ma non la Rocca , che rimafe in potere de'Normanni, e la Terra di Cancello, ed ambedue le pofero a ruba , ed abbruciarono . Indi s'infignorirono di Comino , e di Gallinaro , i quali finalmente difllrulflèro. In quello i foldati Reali , ch' erano in Santo Angelo , e" nel Caflello di Atino, non reflavano all' incontro di far tutt' i danni , che poteano alle Terre dell' Abadia, eflendo parimente nel medefimo tempo quei di San Germano , e de' circonvicini luoghi travagliati da un afpra fame per mancamento di grano. E 'i Conte Bertoldo, che dicemmo eflèr rimaflo in Lombardia , non iflando nè anch' egli a bada , entrò poco flante . nel Reame con molti foldati Alemanni,, e Fiorentini , che 'l feguirono , e prefe Amiterno , e Valva: e calando nel Contadi^ di Molife , dillruffe la Città di Venafro, avendola efpugnata -ger forza di armi, con più altre Caflella , ove fece prigionieri molti foldati del Re ^Tancredi.

Or mentre in cotal guifa fi travagliava nel Regno , Riccardo Re d'Inghilterra ; il quale con Filippo Re di Francia era pairato in Sorla, ed avea prefo Accone, venuto in difeordia col , , detto

detto Re Filippo, fu di tutti il primiero a concordarli col Saladino , facendovi tregua per tre anni; e ciò fu nell' anno di Criflo npo., e dato il titolo di Re di Gerufalemme al nipote Arrigo, ed a Guido da Lufignano, in vece del detto Reame , che a lui appartenea , P Ifola di Cipri , fciolfe l' armata da quei lidi perritornare al fuo paefe ; ma fopraggiunto da grave tempefla nel mare Adriatico, corfe rifcliio di lòmmergerfi ^ ed appena con pochi de' fuoi giunfe a falvamento in terra. E camminando occultamente per Alemagna, per pafTare in IngFiilterra, fu vicino Vienna per revelazione de'fuoi familiari cónofchuo: e foflenuto da Leopoldo Duca d' Auflria, fu dato prigioniere in potere dell' ImpeTadore. ch'era fuo nemico , per ellère , ficcome egli dicea > in molte cofe flato oflèfo da lui, dal quale dopo varj avvenimenti, con eflèr dimorato un anno un mefc ed alcuni giorni in prigione , per mezzo di molta moneta , ch' egli pagò , fu ripoflo in liberta , e rimandato nel fuo Regno , ellèndone flati per tal prefura dal Pontefice Celeflino fcomunicati l' Imperadore , e '1 Duca d' Auflria : colla quale fcomunica non volendo rendere i denari malvagiamente eflorti dal Re per ifprigionarlo , ambidue miferamente morirono. E ritornando agli avvenimenti del Reame , il Conte Bertoldo, lafciato nel Contado di Molife Mofca in Cervello , fe ne andò a celebrare le fue nozze colla forella del Conte Berardo , vedova di Roberto Conte di Caferta ; ed indi raccolti tutti i foldati imperiali., ch'erano ne'circonvicini luoghi con Mofca in Cervello , Diepoldo Corrado , e coll' Abate di Montecafino , e i Conti di Foi,di , e di Caferta , andò fopra il Caflello di Sello . il quale guardava pel Re Tancredi Landolfo da Montelongo , e 'l prefe per forza di armi , e 'l diede a làcconjanno, facendo prigioniere il detto Landolfo con molti de' fuoi foldati. Prefe poi la Rocca di Ravenola e tentando di fare il fomigliante del Caflello di Vairano , ne fu valorofamente ributtato da Ruggiero di Teate , che 'l cuflodiva. Ma concorrendo al Conte Bertoldo ogni giorno groflio numero di Regnicoli, che bramavano il dominio de' Tedefchi, il Re Tancredi per dubbio, che non li metteilè in rivoltura il Regno, pafsò di nuovo in Puglia ; e, radunato numerofo efercito, ne andò a fronteggiare il Conte , ed aflrontano- ambidue fotto Montefufcolo , furono per venire a battaglia ,.fe, dato a vedere al Re da'fuoi Configlieri che non era convenevole arrifchiàre la fua perfona Reale in un fatto di armi contra di Bertoldo, che non era, che fera

pltce conduttiere, non avefle sfuggito il combattere: la qual cola al Conte, che avea gente meo di lui, fommamente aggradi j e partitofi da Montefufcolo, ritornò nel Contado di Molife, dove campeggiando il Caflello di Monte Rodano, fu, mentre il com. bauea, uccifo da una palla fcagliata da quei di dentro con un manganello, ch'era una macchina da trarre pietre, che in vece delle artiglierie in quei tempi fi ufava.e fu in fuo luogo eletto loro Duca da' lòldati Alemanni Mofca in Cervello . Coflui non fi vollè partire dall' aflèdio di detto Caflello , finché gli venne alle mani , rendendoglifi per mancamento di acqua : i cui Terrazzani, in vendetta dell'uccifo Bertoldo , furono tutti in varie guife fatti crudelmente morire. E'1 Re Tancredi, partendo anch' eflo da Montefufcolo, prefe il Caflello di Sabiniano , e fece impiccare per la gola un certo Sarolo, che n' era Signore j imperciocché colui , poflo dall'uno de'lati il rifpetto dovuto al fuo Re,, avea malvagiamente favellato contra di eflo Tancredi. Indi prefe la Rocca di Sant'Agata , la quale avea afforzata per mantenervi la parte Imperiale Roberto da, Calaggio figliuolo del già morto Conte di Andria , e fece parimente prigione preflò il Caflello della Riccia Roberto figliuolo di Riccardo, che fece morire come fuo ribelle. Paflàfo po (eia in Terra di Lavoro, fi rendettero di prefente alla fua mercè Guglielmo Conte di Caferta, e la Città di Averla con alcuni altri luoghi, e Telefa, che prefe a forza, fu mandata a fuoco, e fiamma . Indi fatto venire in fua prefenza Rpberto di Appolita, gli tolfe la Rocca di Guglielmo , e la diede in guardia ad Andrea da Teano.

Or avendo m cotal guifa ridotti in pace i confini xli Puglia, e di Campagna, ritornò in Sicilia, con aver prima del fuo partire con ogni fuo potere, ma invano tentato di trarre alla fua parte Roflredo Abbate di Montecafino, che quali prefago di quello, che poi avvenne, ne per le preghiere del Re , ne per le minacce del Pontefice volle a patto alcuno feompagnarfi da' Tedefchi . Pafsò intanto Corrado d' Appolita nella Valle di Forcone , e vi rillorò i fuoi foldati de' difagi, che aveano patiti, e ricuperò le Terre, che in quei luoghi fi erano date a Tancredi: indi fentendo eflèr lui partito , prefq , e rovinò Cornino. E Diepoldo, fcacciato via il Conte di Calvi, che gli era gito all' incontro , prefe la Rocca di Montedragone. Ma Corrado, dopo aver efpugnato Cornino, entrò con fua ofle in Puglia, ed abbattette a terra, e pofe a ruba tutti i luoghi, ch' erano fenza muraglie , e mandòa rovina

LANDOLFO DI MONTELONGO

Chiesa Santa Maria ad Nives in Montelongo. Contrada Terra.
Chiesa Santa Maria ad Nives in Montelongo. Contrada Terra.

Il nome del paese compare per la prima volta nella lettera che Lucio III inviò ad un ignoto destinatario nel 1181. Egli menziona il paese come “Mons Longus”. Il paese visse sempre all’ombra dei centri maggiori in epoca medioevale. La sua esistenza è attestata nella seconda metà del XII secolo da una bolla di Papa Lucio III (1181). Nello stesso periodo al paese venne data una certa importanza da un capitano di ventura, noto con il nome di 

 

Landolfo di Montelongo. L’uomo d’arme

fu fedele alla causa disperata del normanno

Tancredi, che cercava di mantenere i domini

guadagnati dai propri avi nell’Italia meridionale,

contro le sempre crescenti pretese degli Svevi.

Successivamente il centro di Montelongo, che

non presentava alcun elemento né dal punto

di vista militare né da quello economico,

assistette ad una serie di passaggi di casate varie.

UN P0' DI STORIA SU MONTELONGO

Montelongo è un piccolo centro agricolo situato sulle prime alture che guardano verso il mare Adriatico.
Anticamente il suo territorio apparteneva a quella parte di Sannio popolato dai Frentani che aveva nell’antica “ LADINOD “ (pronuncia Larinor), attuale Larino la propria capitale. Da resti che affiorano, occasionalmente durante i lavori agricoli, si può ipotizzare quasi con certezza la presenza, nella contrada detta “ Saccione“, di una importante villa rustica di epoca Romana. Le prime notizie del territorio di Montelongo, tratte da fonti documentarie scritte , risalgono all’alto medioevo. Nel luogo dove oggi si trova la “ fontana di S. Maria “, sorgeva la grangia benedettina di “ S. Maria delle rose”. Nell’XI° e XII° gli ultimi conti longobardi di Larino ed i normanni della contea di Loritello ( attuale Rotello), insieme ai Vescovi favorirono l’inurbamento delle popolazioni contadine. Le numerose celle benedettine vengono soppresse, mentre nei centri urbani vengono istituite le parrocchie. I Normanni estendono e perfezionano il sistema feudale e cosi Montelongo diviene feudo di un milite. Abbiamo ormai il Castro di Montelongo, cioè un piccolo centro urbano che ha raccolto le popolazioni prima sparse per le campagne, ma che continuano a vivere secondo i loro costumi, come i bizantini (culto religioso greco-ortodosso), che formano il loro “quarto” cioè un quartiere a ridosso del centro abitato. Dal XIII° al XVII°sec. intorno al nucleo originale circondato da mura (l’attuale “Terra”), si estendono nuovi quartieri. I greci hanno il loro “quarto”(l’attuale “Costa”). Lo sviluppo demografico spinge i latini fuori dalle mura, si formano nuovi quartieri “sotto le mura”, ed un altro, alla fine del 1600, intorno alla cappella di San Rocco (l’attuale “Croce”). Nel 1700 la fisionomia urbana di Montelongo è definita ed è completata dalla divisione in tre parti (contrade). La Terra, la Costa e la Croce. Queste contrade, per vari secoli, sono in conflitto tra loro, principalmente per il fatto che i loro abitanti sono di diversa origine etnica( latini – bizantini – spagnoli- schiavoni ). Fra il 1800 e il 1900, lungo l’attuale strada provinciale si sono sviluppate altre due contrade: “ Fontanelle “ e “via Roma”. Le cinque contrade costituitesi in periodi storici diversi rispolverano tutto il loro orgoglio nel giorno del Palio e cioè il 16 di agosto.

Durante il medioevo, il paese, essendo un piccolo comune, visse all'ombra dei centri maggiori che lo circondavano. Da visitare sono: il palazzo ducale, la chiesa di Santa Maria ad Nives, a tre navate, e la chiesa di San Rocco, posta all'inizio del paese.